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Visita fiscale Inps: assenza per fisioterapia, cosa succede

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Visita fiscale Inps: assenza per fisioterapia, cosa succede

 

Fisioterapia e visita fiscale, come agire

Il lavoratore dipendente pubblico o privato che si assenta per malattia ha l’obbligo di farsi trovare al proprio domicilio
durante le fasce orarie di reperibilità per la visita fiscale Inps.

Tale principio è stato ribadito più volte, anche dalla
Corte di Cassazione, con la sentenza n. 64/2017. “La permanenza presso il proprio domicilio durante le fasce orarie
previste per le visite mediche domiciliari di controllo costituisce non già un onere, bensì un obbligo per il lavoratore
ammalato”.

L’assenza, infatti, rende impossibile il controllo medico e integra un inadempimento “sia nei confronti
dell’istituto previdenziale, sia nei confronti del datore di lavoro”. Quest’ultimo è infatti interessato ad essere
aggiornato sulla effettiva sussistenza della causa che impedisce la prestazione lavorativa.

Assenza visita fiscale Inps per fisioterapia: cosa accade

Mettiamo il caso il lavoratore assente per malattia non sia presente al proprio domicilio durante le fasce di reperibilità, perché questi orari coincidono con le visite di fisioterapia, due o tre giorni alla settimana.

Il lavoratore non è giustificato automaticamente, anche perché del suo percorso di fisioterapia non è stata data opportuna comunicazione a chi di dovere.

Dunque, cosa deve fare il lavoratore in malattia che non può essere presente durante gli orari di reperibilità? Deve avvisare per tempo l’Inps e il suo datore di lavoro.

Presentando opportuna documentazione che attesti il motivo della sua assenza. E gli orari della fisioterapia coincidenti con quelli della reperibilità fiscale.

Qualora non si adempia a questo dovere puramente comunicativo e il medico scale non trova il lavoratore in malattia al domicilio indicato, potrebbero scattare le sanzioni previste. Vale a dire la decurtazione dello stipendio e, in caso di assenza ripetuta durante gli orari del controllo scale, il licenziamento per giusta causa da parte dell’azienda.

Si avrebbero comunque 15 giorni di tempo per comunicare all’Inps e al datore di lavoro la giustificazione della propria assenza.

 

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